Stupore

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Viviamo sospesi fra la calma ed il caos.

Si, guardiamo per esempio alla natura, la pacatezza di  un tramonto e nel contempo la rabbia feroce di una tempesta che  scuote e percuote tutto ciò che trova.

Viviamo immersi in un ordine ed in un caos dove le leggi non sono dettate da noi, possiamo solo guardare impauriti di fronte a ciò che non comprendiamo.

Gli artisti ci regalano una “primavera” e nel contempo ci sbattano in faccia L’urlo di Munch, ci stupiscono per il semplice fatto che prima di noi avevano compreso questa tensione.

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Ragazze, prendete la mia mano, fatevi condurre oltre.

Assimilate la pochezza umana ma nel contempo guardate all’immenso divario che ci separa dalla comprensione.

Noi qui e di fronte un Dio lontano, nemmeno immaginabile; noi qui ed in un lontano orizzonte immenso la conoscenza.

Solo se riusciamo a stupirci di questo, solo se facciamo della nostra debolezza la nostra curiosità possiamo andare oltre, possiamo immaginare, possiamo essere consapevoli che possiamo convivere, che il caos è parte integrante di noi come lo è lo stesso ordine.

Pretendo di  vedere stupore nei vostri occhi, lo stesso stupore che porta a fare microscopici passi verso un sapere che non ci spetta, ma nel contempo ci sprona a sapere, ad immergersi in questo ossimoro.

Siamo ossimori che respirano, agognano e devono anche stupirsi.

Spesso chiedo di essere stupita, lo grido anche a me stessa, che il vostro stupore mi sia di monito a non abbassare una guardia, a non pensare che l’ordine mi appartenga.

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